Max Pisu
Il grande pubblico televisivo ha imparato a conoscermi nei panni di Tarcisio , il mio fervente frequentatore di parrocchie e gite a Lourdes, un po’ “strano”, ma, a conti fatti, assolutamente non descrivibile come un perdente che, con la sua ingenuità e la sua infantile cattiveria, (e rispondendo al telefono col suo Ciaaaaaoooo..!) ha fatto ridere le platee di tutta Italia.
Ma così come Tarcisio è riuscito ad allontanarsi dall’oratorio per imbarcarsi nelle avventure più incredibili, ho cercato di dare sfogo alla mia poliedricità artistica, accantonando spesso, negli anni, il personaggio per calarmi nei panni di conduttore, cabarettista, attore, che mi hanno dato modo di esplorare, approfondire, svariate realtà legate a questa professione: locali di cabaret, radio, cinema, televisione di intrattenimento, fiction, sit-com, teatro, editoria. Cerco di portare in scena la mia comicità e la mia recitazione senza essere volgare, svariando dal romantico all’ingenuo, a tratti amo essere cinico in altri surreale. Il mio maestro è Gianni Cajafa, mi ha insegnato le basi della recitazione, i trucchi, le “caccole”, come le chiamava lui, della comicità.
Grazie a Gianni ho intrapreso questa carriera e soprattutto mi ha insegnato ad affrontare senza esaltarsi e senza abbattersi, i successi e i momenti meno brillanti che questo lavoro ci riserva. Mi ha fatto capire quanto già sia importante e ci si debba considerare dei privilegiati, per il solo fatto di poter “vivere” di un lavoro che è la nostra passione. Ho debuttato (per intenderci, la prima volta che mi hanno dato dei soldi per salire sul palco) l’8 giugno 1991 a “La Corte dei Miracoli” di Milano. Mi ha presentato Gianni Cajafa.