Art. 38.22 COSCIENZA O REPUTAZIONE?
La tua coscienza è quello che tu sei
Preoccupati più della tua coscienza, che della tua reputazione... la tua coscienza è quello che tu sei... la tua reputazione è quello che gli altri pensano di te e quello che gli altri pensano di te è un problema loro... - "Charlie Chaplin"
COSCIENZA . sostantivo femminile
La facoltà immediata di avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell'esperienza individuale o si prospettano in un futuro più o meno vicino. "aver piena coscienza della gravità del momento"
Nel linguaggio comune, la valutazione morale del proprio agire, spesso intesa come criterio supremo della moralità: agire con coscienza. (o secondo coscienza.); venire a patti con la propria coscienza; avere, non avere coscienza.
REPUTAZIONE . sostantivo femminile
La considerazione altrui, convenzionalmente sentita come retta misura della qualità o, più comprensione, della moralità: gode ottima reputazione; una ditta di solida reputazione; assolutamente, sempre in senso buono. "perse la reputazione"
ARCAICO
Considerazione o attenzione benevola. "[la plebe] volse la sua riputazione a Mario"
….. e quello che gli altri pensano di te è un problema loro.
Termina così l’aneddoto di Charlie Chaplin ma oggi vale ancora?
Fino a qualche anno fa poteva andare bene ma oggi, con la super presenza di social network, non è più così. Attraverso appunto Facebook, Instagram e tutti gli altri, sei costantemente giudicato e messo sotto i riflettori sia che combini un guaio sia che fai opere di bene, ognuno di noi valuta poi, a modo suo, l’accaduto. La valutazione è determinata anche dallo stato d’animo di quel momento e da altri piccoli fattori che ora non stiamo a snocciolare perciò atteniamoci ai fatti: la Coscienza.
Ho avuto modo di incontrare, conoscere, collaborare e interagire con migliaia di persone grazie al mio mestiere, ho girato l’Italia in lungo e in largo, l’Europa e alcuni paesi oltre oceano cercando sempre di saper distinguere il bene dal male, ciò che era giusto da ciò che era sbagliato. Ma sbagliato per chi? Per me naturalmente!
Il mio lavoro non è mai stato svolto a favore mio, non lavoro direttamente per me, scelgo e prendo decisioni per altri, persone o società, stabilisco condizioni e opportunità che devono rispettare i feedback di chi mi ha dato l’incarico. Lavorassi solo per me stesso, per la mia società, sarebbe comunque identico, per questo molte volte agisco come se fosse tutto di mia proprietà e ne fossi totalmente il titolare, senza nessuna distinzione.
Ritengo la mia coscienza il più valido sensore, che mi permette di fare per gli altri quello che farei per me stesso, con cognizione e comprensione attribuendo a ogni azione un coretto valore, un comportamento libero di agire senza censure, preconcetti e pregiudizi.
Scegliere e decidere è fondamentale quando sei in preparazione e in lavorazione su un evento corporate, non puoi sbagliare e non puoi deludere il Cliente quindi ascolta attentamente le richieste, le esigenze e gli obiettivi e cerca di dare il massimo soprattutto nella ricerca delle tue skills e fra quelle dei tuoi collaboratori.
Perseverare su questa strada dando sempre il massimo i risultati, prima o poi, arrivano ne consegue quindi che aumenta e accresci la tua Reputazione.
…. la tua reputazione è quello che gli altri pensano di te, continuava Chaplin.
Questo è ancora e sarà sempre vero, malgrado i social ma anche grazie ai social.
Ecco quindi come una situazione di pericolo, quello che scrivono sui social, diventa di salvezza, donandoti garanzie accrescendo la brand reputation, cosi come viene anche definita la stessa; è il concetto che i tuoi Clienti si sono fatti sulla tua azienda, attività o impresa.
Per questi motivi devi aumentare l’attitudine al “farbene” ma è solo dando il massimo in ogni settore e in tutte le situazioni che questo meccanismo di Coscienza e Reputazione funziona perfettamente.
Non tirati mai indietro, guarda sempre avanti, ascolta e leggi molto bene le consegne senza avere come primo obiettivo il risultato economico, stai tranquillo prima o poi arriva anche quello e se non dovesse arrivare ti sentirai a posto con te stesso, con la tua coscienza ricevendo soddisfazioni e gratitudini che aumenteranno la tua reputazione.
Avere una buona reputazione, a volte, è meglio di essere ricchi, famosi o fortunati.
📌 Voi come lo avete realizzato il Vostro?
Scrivetemi sotto, ne discuteremo assieme a #gianfrancominutolo che giustamente, lo ritiene un altro ottimo strumento di networking; “Come utilizzare i biglietti da visita” lo scrive anche nel suo libro e lo riprende in “Le Regole dell’Evento Perfetto”. Consigli utili per riuscire a collegare un nome al viso dell’interlocutore che te lo ha consegnato e soprattutto, qui si rifà ai fondamentali del Networking, non “seminare” i biglietti da visita senza aver creato la conoscenza.
Abbiamo iniziato questa NL dicendo che i primi biglietti da visita sono nati in Francia, concludiamo scrivendo che i primi di uso commerciale nacquero in Inghilterra fra i mercati londinesi intorno a fine Settecento riportando precise e corrette indicazioni che permettevano di raggiungere l’attività indicata, il motivo di tanta precisione? Non esistevano i numeri civici!
“Incontrami per la città, mentre vago per la città, in cerca di qualcosa che non so, incontrami e sorridimi, poi va per la tua strada.” – Jim Morrison
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